di Riccardo Meozzi Ho diciassette anni, forse diciotto. È giugno e fa caldo e cerco di sfangare la serata sul divano.
Cannes 2019 | C’era una volta… in Riviera
Com’è andato Cannes 2019? Secondo la maggior parte di critici e giornalisti molto bene: nel concorso principale si sono viste ottime pellicole, alcune punte di diamante e vari film che potrebbero avere un buon riscontro di pubblico.
The Hateful Eight | La dura vita dei critici cinematografici veri
Quando i miei simpatici amiconi di Infugadallabocciofila mi hanno assegnato The Hateful Eight da recensire, la prima cosa che ho pensato è che la patata bollente di Febbraio sarebbe rimasta nelle mie mani e gli sono scoppiato a ridere in faccia: sempre a me la patata bollente, eh? Perché nessuno avrà mai il coraggio di dire che Tarantino ha fatto proprio una…
La prima luce | Film che non ho finito di vedere al cinema
Uno. Grindhouse Un tempo aveva un’amante. Si incontravano a casa di un amico, o nei dintorni della casa dell’amico che era un po’ fuori città e i rischi di incontrare gente conosciuta erano minimi. Si incontravano una volta a settimana o anche meno. Lui là aveva un qualche lavoretto saltuario per cui che fosse da quelle parti non stupiva nessuno. Lei lo raggiungeva con la sua panda bordò, perché era una studentessa e aveva molto tempo libero. I rispettivi compagni, chissà se sapevano qualcosa, o no, ma magari qualcosa potevano sospettare, comunque quella situazione era a tratti bella e a tratti faticosa. Molto faticosa sopratutto mentalmente, cosa ho detto a chi, che registro usare in un caso e nell’altro, frasi ripetute più volte. Perché dopo un po’ che durava la storia clandestina anche quella iniziava a normalizzarsi e si entrava in dinamiche di abitudine, come dall’altro lato, nella relazione solare. Poi una sera lei insistette per andare al cinema, a vedere Grindhouse, in un cinema del centro, che oggi non esiste nemmeno più. Era mercoledì sera e lui lo sapeva che non era una buona idea accettare, ma accettò. Perché era stufo di quella situazione, di segreti, di bugie. E al cinema preciso nella poltrona dietro la loro c’era seduto il miglior amico della ragazza, di quella ufficiale, ecco come fu. Lui a metà film si alzò e andò via perché era certo di esser stato riconosciuto e perché il film comunque gli sembrava un po’ una cacata.