Un telefono squilla. È un suono impertinente che non si esaurisce in tre o quattro squilli ma insiste per almeno un paio di minuti. È un suono pressante e convulso. Ma da dove viene? Io ho solo un cellulare e non squilla così, e poi ce l’ho in tasca, in casa non dovrebbero esserci altri telefoni, anzi sono sicura che non ci siano altri telefoni dato che abito da sola. Allora entro nelle stanze, apro i cassetti, mi stendo a terra per guardare sotto i mobili, controllo dietro i cuscini del divano. Niente. Un telefono squilla eppure non c’è alcun telefono. Mi fermo e ascolto. Lo sento. Lo sento soffocato e allo stesso tempo netto, distinto, come sepolto sotto una catasta di libri. Lo sento lontanissimo e allo stesso tempo accanto al mio orecchio. Lo sento deciso, nel muro, come se squillasse nell’appartamento dei vicini. Il problema è che abito in una villetta indipendente e non ho vicini di casa. Che poi dire villetta è un po’ esagerato, in realtà ho una stanza, due bagni, uno studio, una cucina con salone, tutto su un piano, è una bella casa, non troppo grande ma funzionale come dicono nei programmi televisivi di ristrutturazioni, si sta bene, il quartiere è tranquillo, e soprattutto non ho vicini di casa.