Dialogo numero 1:
Appena finito di vedere il film Daniele, che è seduto nella poltroncina accanto a me e che ha osservato il film con un misto di superiorità ironica e silenzioso dissenso, mi guarda e dice: “Ci sono solo cinque dialoghi e sono tutti inutili. Se fosse stato un film muto forse mi sarebbe piaciuto. Ma così no, così proprio no.”
Dialogo numero 2:
Appena uscito dal cinema guardo Stefano e gli dico: “a te manco te lo chiedo se ti è piaciuto”. Lui si mette a ridere come se lo avessi offeso, ma in realtà so che stiamo pensando la stessa cosa. Io ho un ombrello in mano, lui una bomboletta spray d’argento. Continuiamo ad osservarci, poi all’unisono affermiamo: “Ammira”.
Dialogo numero 3:
In piazza Santo Spirito stiamo bevendo una birra ed io comincio a sostenere con intento provocatorio che in realtà Mad Max: fury road analizza il collasso culturale mondiale contemporaneo e il ritorno alla dimensione tribale sia su un piano linguistico che su un piano socio-sessuale. Francesco mi guarda con la faccia sconvolta e mi dice: “stai zitto, è solo una truzzata”.
Dialogo numero 4:
Una volta arrivato a casa, Lucia comincia a parlarmi della sua serata. Sono disteso sul letto e muovo la testa dall’alto verso il basso. Sono in mutande e ascolto. Lei ha fatto questo e quello. Io ho visto Mad Max. Lucia alla fine mi chiede se mi sia piaciuto il quarto capitolo di una saga che da adolescente ho adorato. “Sì”, le rispondo, “sì sì”.
Dialogo numero 5:
Faccio un sogno: una bellissima ragazza bionda incinta sta correndo su un’automobile con me nel caldo sole del deserto. Aspetta un figlio da un altro, da un altro che ci sta inseguendo con un esercito di giovani pronti al suicidio. Io sono al volante e sto cercando di andare il più forte che posso. Poi ad un certo punto dico all’amore della mia vita, perché lei è l’amore della mia vita: “Torniamo indietro”. Lei mi guarda e non c’è bisogno di dire altro. E noi semplicemente torniamo indietro.
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