1. Il film Lumiere! L’invenzione del cinematografo afferma, tra le righe, che coi fratelli Lumiere inizia e finisce la storia del cinema.
Che in un certo senso tutti i film sono già stati girati, che il possibile è racchiuso nell’inizio.
Una cosetta così, da niente.
Per dimostrare questo, che a pensarci un attimo è certamente vero, i registi del documentario avrebbero potuto confrontare scene originali dei Lumiere con scene dei successivi classici del cinema (penso ad esempio a una scena girata su una mongolfiera, che è sputata a una successiva di Fellini), così avrebbero provato agilmente la scoperta clamorosa:
la storia del cinema inizia e finisce coi Lumiere.
Ma invece preferiscono affidare la loro riflessioni a sentimentali frasi a vuoto.
Davvero, se il film Lumiere! L’invenzione del cinematografo, ha un valore (e non sto dicendo che ce l’ha) è arrivare a tanto così da dire una cosa semplicissima e sconvolgente come quella che vi ho appena detto io (aggratis): che la storia del cinema è finita nel 1905, e che quello che chiamiamo storia del cinema è semmai la storia del montaggio, cari miei.
2. Lumiere inventori delle Gif.
Sapete le gif?
Quei video in loop che trovate su Facebook.
Ecco, questi video li avevano già inventati i fratelli Lumiere, centoventi anni fa.
Sì, le gif.
3. Oggi giorno siamo tutti come dei piccoli Lumiere coi nostri telefoni in mano. Se solo stessimo più fermi, penso, se solo riuscissimo a tacere, a non commentare tutto quanto, a non girare la camera mezzo orizzontale mezzo verticale, faremmo davvero degli ottimi filmini.
4. Uno dei punti chiave del film Lumiere! L’invenzione del cinematografo è che dacché ci fu macchina da presa, ci fu finzione. Che le persone, anche solo a uscire dalla fabbrica, se sapevano di una telecamera che li riprendeva, facevano finta, insomma recitavano.
I Lumiere scoprirono oltre alle Gif il principio dell’antropologia: ovvero che se guardi qualcuno che fa una cosa quello non farà come se niente fosse. E anche il principio di indeterminazione di Heisenberg.
Nel documentario però si fa un passo ulteriore e si dice che a volte accade l’imprevisto, che c’è del vero anche nella finzione, che a volte c’è una gemma, qualcosa che non era calcolato si registra accidentalmente.
Ecco, io con questo, no, non sono d’accordo.
Perché di vero non ci fu mai nulla, e mai ci sarà.
Rispondi