Di Carlo Benedetti
Partito Comunista Italiano
Federazione di Prato
Sezione di Vergaio
Commissione Culturale
Verbale di seduta del 20 ottobre 1977
(omissis)
La commissione affronta ora l’argomento relativo al film “Berlinguer ti voglio bene” del giovane regista Giuseppe Bertolucci.
Questa cosiddetta pellicola vorrebbe inserirsi nell’immaginario culturale e politico della classe proletaria e operaia, ritraendo la vita di un giovane muratore delle nostre zone e le difficoltà di godere pienamente delle occasioni di svago e divertimento che il suo ambiente sociale offre.
Sebbene noi non si sia dei fini intellettuali, ci pare chiaro che trattasi piuttosto di una solenne presa per il culo dei lavoratori e di noi comunisti in particolare. Perché, pur apprezzando questo titolo che richiama il nostro segretario, tutto il resto risponde a logiche ironiche che indeboliscono l’ideologia e la lotta piuttosto che rafforzare in tutti noi la voglia di migliorarsi tutti insieme!
Non s’è mai visto un tale coacervo di bestemmie e improperi che a noi, in quanto atei, ci importano poco, ma si pensa all’immagine dei comunisti che si da fuori. Poi per forza ci dicono che si mangia i bambini! Ma l’avete visto i Bozzone che versi che fa? Non si conosce in tutta Vergaio uno simile.
Poi ci sarebbe da parlare di come le nostre Case del Popolo sono descritte: poco più che circolini di bassa lega quando invece – e tutti lo sanno – nelle nostre zone sono l’avanguardia della cultura più veracemente popolare e quindi rivoluzionaria, centro puro della coscienza del comunista e quindi della futura società tutta.
Alcuni compagni ritengono che, nonostante le giuste critiche, la pellicola presenti dei punti di merito: mostrare dei proletari reali, con le loro reali difficoltà; rappresentare la prontezza all’atto rivoluzionario e al sacrifizio. Purtuttavia, più si riguarda quelle scene, più ci s’accorge che al Cioni e ai suoi amici della rivoluzione gli importa poco o nulla! E giocano a carte, ballicchiano, ragionano parecchio a vanvera e basta.
Per non parlare poi del rapporto disfunzionale del protagonista Cioni con le donne. Un comunista non avrebbe certo avuto di questi problemi, sebbene di certo rispetterebbe il corpo e la volontà libera delle donne come suggeriscono le compagne della commissione donna che intervengono alla riunione senza peraltro averne titolo gli viene fatto notare.
Certo, fa piacere vedere i nostri posti al cinema, di questo al Bertolucci e al Benigni va reso merito. Le strade, i campi, i luoghi di lavoro attraverso il quale ci si innalza e si costruisce un domani migliore. Ma anche qui e siamo sempre sul filo! Che c’è bisogno di riprendere sempre i cantieri peggio messi, mai una casa bellina, finita, decorosa. Tutti sudici, polverosi, non sta bene far vedere il proletario in questo modo!
In definitiva, si raccomanda alla Federazione di Prato di inoltrare al Comitato Centrale queste nostre preoccupazioni comuniste nella speranza di bloccare la diffusione di questo filmino poco più che amatoriale del quale si faceva volentieri a meno.
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