Cosa fareste voi se una volta all’anno per dodici ore ogni legge, ogni divieto, ogni fottutissimo limite imposto dalla società venisse sospeso? Io mi metterei una maschera bianca con scritto God sulla fronte e andrei in giro con un machete a massacrare passanti, poveracci, bambine, poliziotti, famigliole felici-pubblicità-Mulino-Bianco, inseguirei autostoppisti per caso tra i viali e i grattacieli, violenterei donne a caso di tutte le età,
me ne andrei nelle fogne a stanare clochard con il lanciafiamme, mi infilerei dentro ad armature per militari d’assalto in piedi su un camion frigo gigantesco sparando con un mitra GUV 8700, che di solito sta sopra un elicottero, trasformando ogni cosa che vedo in uno scolapasta, liquidi che escono, occhi che non si chiuderanno mai più sull’asfalto ruvido, ucciderei il parente che va a letto di nascosto con mio marito, ho letto le email brutto stronzo, trappole nascoste sul marciapiede, la tua zampa incastrata tra denti metallici mentre dimeni le braccia e gridi, starei lì ad aspettare per ucciderti o per venderti, sì contrabbandiere di lacrime e disperazione, batterei l’asta sulla tua vita, contando banconote da 500 euro in modo approssimativo col pollice della mano sinistra e coi miei occhiali infrarossi non lascerei sfuggire la mia preda costosa: lo senti questo odore di sangue? È la legge che viene sospesa. È l’anarchia. Batti un colpo se ci sei.
Poco importa, in fin dei conti, se l’assenza di ordine è pilotata dal governo. È il vero cattivo il governo, sì, certo, il vero cattivo, ma sicuramente non mi lascerei sfuggire l’occasione per vendicarmi un po’: una lama di coltello che sprofonda dentro la carne di qualcuno, mentre sua moglie piange disperatamente e implora per i suoi figli, testa o croce, ah ah ah, ti è andata male, non hai chiuso bene le finestre, le assi di legno inchiodate non bastano mai; e appena concluso il mio lavoro di fino sul tuo collo non cercherei di resistere al colpo di pistola che mi obbliga a distendermi sul vialetto di casa tua, sono umano anche io, ma soprattutto per nulla al mondo, porca puttana, mi farei sfuggire lo spettacolo di un militare col cerotto sulla guancia che mi sputacchia in faccia la verità sulla violenza o sulla morte o sulla questione sociale o sulla povertà o sulla rivoluzione o sulle teorie del complotto o sulla redistribuzione della ricchezza o su quanto sia buono il caffè nero o sulla possibilità che il buon vecchio Thomas, filosofo de noantri, avesse ragione sulla violenza e su tutto il resto: il suo indice è sul grilletto, io stringo gli occhi perché il sole mi sta accecando, la maglietta è bucata, tra poco la sua fronte permetterà a tutti di scorgere il suo terzo occhio rosso e illuminato, liquido e profondo, mentre la sirena squarcia l’aria e le leggi tornano in vigore.
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